Nel Parco Fluviale del Nera, da Ferentillo al lago di Piediluco
Nel Parco fluviale del Nera, dove il verde scuro dei boschi e quello, più chiaro e cangiante, delle acque la fanno da padrone, il piccolo borgo di Ferentillo è il paradiso dei free climber, che giungono qui da tutto il mondo per arrampicare sulle sue falesie. Anche gli appassionati di rafting hanno nel Parco uno dei luoghi più suggestivi e accoglienti. L’attrazione maggiore del territorio è, senza dubbio, la maestosa Cascata delle Marmore, con i suoi 165 metri di salto, che ne fanno una delle cascate più alte d’Europa. È quindi sufficiente percorrere qualche chilometro per immergersi nella tranquillità indiscussa del lago di Piediluco, come amava fare l’attrice Brigitte Bardot.
Ferentillo spicca tra i boschi della Valnerina ternana, con le sue rocche -Matterella e Precetto- a dominare le due parti del paese, diviso dal fiume Nera. I resti di altri castelli restano nei dintorni, tutti costruiti a difesa dell’Abbazia di San Pietro in Valle, il monastero benedettino sorto in epoca longobarda e divenuta nel tempo luogo di sepoltura prediletto dei duchi longobardi di Spoleto. Oltre al bellissimo paesaggio che circonda l’abbazia, oggi è possibile ammirare, al suo interno, pregevoli affreschi, alcuni sarcofagi riccamente decorati, e l’altare longobardo, con sculture a bassorilievo.
Attualmente è visitabile solo la chiesa, dal momento che il monastero è stato trasformato in una bellissima residenza d’epoca. Il piccolo borgo è noto anche per il suo originale Museo delle mummie, situato nella cripta della chiesa di Santo Stefano.
Qui sono visibili alcune mummie, perfettamente conservate, scoperte nel 1805, quando i corpi sepolti nella cripta cimiteriale dovettero essere spostati fuori dalle mura, a causa del divieto imposto da Napoleone di seppellire i morti in città. Ma Ferentillo è anche famoso tra gli appassionati di arrampicata libera, che vengono qui per scalare le sue falesie, e degli sportivi che vogliono trascorrere una vacanza all’aria aperta, tra percorsi di Mountain Bike, trekking e rafting lungo il Nera.
Seguendo il percorso del fiume incontriamo quella che è, senza dubbio, uno dei siti più visitati dell’Umbria: la Cascata delle Marmore, nel comune di Terni. Fu realizzata nel 271 a.C. dai Romani, che fecero confluire le acque del Velino nel Nera per ridurre la palude che ricopriva quelle terre, e ancora oggi viene utilizzata per la produzione di energia elettrica. La visita alla Cascata è una immersione totale nella natura, con una serie di percorsi e di attività adatti a tutti.
Al di sopra delle Cascate, da non perdere la sosta al lago di Piediluco, un’oasi di pace, in cui staccare la spina è la parola d’ordine. Nato dall’antico Lacus Velinus che ricopriva tutta la piana reatina, il lago di Piediluco è noto per le sue acque calme, che lo rendono ideale per il canottaggio, tanto da essere spesso scelto come sede di allenamento e di gara per i campioni di questo sport. Per coloro che non se la sentono di solcare le acque verdi del lago con la canoa, il kayak o gli sci d’acqua è possibile farlo comodamente seduti nel battello, ammirando l’antico borgo e il monte Luco, che si erge dirimpetto ad esso, oppure trascorrere qualche ora su sdraio e lettini, cullati dai suoni del lago e sorseggiando una birra del posto.
Il fiume Nera ci conduce, quindi a Narni, l’antica Narnia dei Romani, oggi bellissimo borgo medievale ben conservato e ricco di testimonianze storico-artistiche uniche. Come l’insolita Narni sotterranea, il cui percorso porta il visitatore alla scoperta delle varie epoche attraverso una serie di locali ipogei collegati da cunicoli, dalla piccola chiesa dedicata a San Michele, con i suoi affreschi, alla cisterna romana appartenente probabilmente a una domus, fino alla sala dell’Inquisizione, con la cella di prigionia, caratterizzata da misteriosi graffiti dalla simbologia massonica, e la sala delle torture.
L’itinerario si conclude all’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore, dove di recente sono stati fatti altri importanti ritrovamenti archeologici.
Suggestivo il ritrovamento da parte di sei giovani aspiranti speleologi nel 1979, alla cui curiosità e tenacia si deve l’apertura di uno dei siti può visitati della regione.
A Orte il Nera confluisce nel Tevere. Poco distante troviamo Otricoli, antico municipio romano, sede di un importante porto fluviale sul Tevere, di cui restano importanti reperti nel Parco Archeologico di Ocriculum e nell’Antiquarium.
Il borgo oggi si presenta con una struttura tipicamente medievale, che domina la vallata. Nell’area archeologica, ogni anno, a maggio, si svolge la manifestazione Ocriculum AD 168, una rievocazione storica che riporta il paese ai tempi dell’imperatore Marco Aurelio.