Torcolo di San Costanzo
Il 29 gennaio Perugia si prepara a festeggiare uno dei suoi quattro patroni, San Costanzo (gli altri sono San Lorenzo, a cui è intitolata la Cattedrale cittadina, Sant’Ercolano e San Ludovico di Tolosa, il meno noto di tutti, benché fosse nientepopodimeno che il figlio secondogenito di Carlo II d’Angiò).
San Costanzo, vescovo e martire, visse nel II secolo e si contraddistinse fin da giovane per la sua generosità verso i più poveri. L’imperatore Marco Aurelio lo fece arrestare e processare per la sua fede, fu torturato a lungo e più volte prima della definitiva decapitazione.
Il capoluogo umbro lo ricorda da tempo immemore con una sentita cerimonia che si rinnova dal Medioevo, la cosiddetta Luminaria di San Costanzo, nel pomeriggio del 28 gennaio. Al corteo storico che si dipana lungo la “Via Sacra”, da piazza IV Novembre, ovvero dalla Cattedrale, fino alla Basilica dedicata al Santo, prendono parte le autorità religiose e civili, le arti cittadine, i rappresentanti delle confraternite e figuranti in costume, oltre a moltissimi perugini. Al termine della processione, nella piccola ma bellissima chiesa di San Costanzo si celebrano i Vespri, durante i quali si rinnova l’omaggio al patrono con l’offerta della corona d’alloro, il cero, il Torcolo e l’incenso.
Il Torcolo di San Costanzo è il dolce tipico della ricorrenza, preparato con ingredienti semplici, a partire dalla pasta del pane, e arricchito con canditi, uva sultanina, pinoli e anice. Secondo la tradizione, il dolce, dalla forma a ciambella, è il regalo che si fanno i fidanzati prossimi alle nozze.
Nel giorno esatto della ricorrenza, il 29 gennaio, tutta la città festeggia con una grande fiera in Borgo XX Giugno e la tradizionale degustazione di torcolo in piazza IV Novembre, offerto dal Comune di Perugia.