Nocera, Valtopina e il Parco regionale di Colfiorito, seguendo le acque
Da Foligno gli appassionati di natura e sport trovano un interessante itinerario culturale e paesaggistico, segnato dalla presenza delle acque, tra Nocera Umbra, stazione termale e sorgente di acque tra le più apprezzate della regione, Valtopina, che deve il suo nome al fiume Topino che scorre sulla valle sottostante, e il Parco regionale di Colfiorito, sterminato altopiano con elementi di eccezionale valore come la palude omonima, dichiarata patrimonio dell’umanità dalla Convenzione di Ramsar; il monte Orve ed il suo castelliere preistorico; le testimonianze archeologiche della città romana di Plestia.
Di origine Umbra, anche Nocera Umbra seguì il destino di molte città della regione, passando poi sotto il dominio romano e la distruzione dei Goti di Totila, per essere, infine, sottomessa al Ducato di Spoleto.
Arroccata in mezzo al verde, la città racconta ancora il suo passato di struttura difensiva, con le mura medievali a proteggere il centro storico con gli edifici religiosi e civili.
Sulla Valle omonima, Valtopina deve, invece, il suo sviluppo alla via Flaminia che ne fece un’importante centro di comunicazione per i commerci. Più tardi sotto il dominio di Assisi, quindi di Foligno.
Dal 2007 all’interno del palazzo comunale ha sede l’originale Museo del Ricamo e del Tessile, produzione che tuttora caratterizza Valtopina.
Nell’area alcuni reperti i resti di un ponte a più arcate e di una Villa rustica romana ricordano l’importanza che, nel passato, il paese ha avuto per la via Flaminia.
Ricca di boschi questa area dell’Umbria ha una cucina in cui protagonisti sono proprio i frutti del bosco, tra cui il tartufo, ma si trovano anche ottimi formaggi e salumi, prodotti artigianalmente. Tipica del territorio la Patata di Colfiorito IGP, dalla caratteristica buccia rossa.